“Trash the dress”, quando distruggere l’abito da sposa diventa cool

È una moda partita qualche anno fa dai paesi anglosassoni (nata negli States) che ha contagiato ormai il resto del mondo, compresa l’Italia.

In pratica gli sposi, con tanto di abiti cerimoniali, si lasciano fotografare su una spiaggia in riva al mare, immersi nell’acqua o sporchi di sabbia, giocando, correndo e rotolandosi nella battigia. Oppure in mezzo a una boscaglia o in un terreno di campagna appena bagnato dalla pioggia.

Con conseguenze sui loro abiti che vi lasciamo immaginare.

È chiaramente una pratica che non può essere realizzata nella stessa giornata della cerimonia, per gli ovvi trattamenti che ricevono gli abiti. Spesso di realizza qualche giorno dopo l’evento speciale o prima di partire per il viaggio di nozze.

Non si tratta tuttavia di distruggere un vestito costato spesso fin troppi sacrifici, come lascerebbe intendere il nome della pratica: “Trash the dress”, ovvero, butta il vestito.

Piuttosto l’abito da sposa, invece di diventare una reliquia come accadeva nel passato, viene rindossato per un servizio fotografico fuori dal comune, utilizzato come se fosse un vestito qualsiasi: si sporcherà, si bagnerà (attenzione a qualche strappo), ma allo stesso tempo restituirà delle foto indimenticabili, spiritose e originalissime. Il tutto avviene sempre in luoghi suggestivi e soprattutto durante attività divertenti.

C’è poi chi prende davvero alla lettera il significato del trash the dress e decide di non prestare minimamente attenzione ai poveri capi d’abbigliamento, rovinandoli e distruggendoli completamente. È il caso di chi li colora con della tintura che non andrà più via, o addirittura chi decide di dar loro fuoco (è accaduto qualche tempo fa in uno studio fotografico di Tel Aviv).

Nonostante quella del fuoco non faccia parte dei nostri servizi, fotoracconti.net è comunque attrezzata e pronta per soddisfare questa nuova moda insieme a voi, nei modi (e luoghi) più originali.

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